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Ansia, Stress e BurnoutStress lavoro correlato o sindrome da burnout?

Serena Troiano

Stress lavoro correlato o sindrome da burnout?

Ti sarà capitato, o magari ti sta capitando proprio ora, di sperimentare emozioni spiacevoli o condizioni di disagio nel lavoro o nella vita privata. Una sensazione di forte ansia e di stress ti assale, senti di essere costantemente ‘sotto pressione’, inizi a percepire alcuni piccoli alert che il corpo ti sta inviando: sudorazione eccessiva, tachicardia, mal di testa, insonnia, tensioni muscolare e così via. Tutto ciò anche in relazione allo svolgimento di semplici attività che le altre persone, invece, percepiscono ‘nella norma’ che gestiscono in totale tranquillità.

Forse stai passando un periodo di forte stress da lavoro.

Che cos’è lo stress lavoro correlato e come influisce sulle nostre vite. 

Lo stress è la risposta psicologica e fisiologica che l’organismo mette in atto nei confronti di compiti, difficoltà o eventi della vita valutati come eccessivi o pericolosi. Ne esistono di due tipi: Eustress (o stress positivo) e Distress (o stress negativo). Il primo è come un ‘carburante’ , un elemento fortemente motivante che ci mantiene concentrati e produttivi e che ci spinge ad agire e reagire attivamente al fine di prevenire e scongiurare insuccessi. Il secondo, invece, è incline a problematiche. Tendenzialmente uno stress negativo produce una grande quantità di stimolazioni sia emotive che fisiche che vengono rilasciate in maniera concentrata in un breve periodo di tempo e a cui non abbiamo modo di reagire efficacemente.

Di fatto, viviamo situazioni di stress più o meno intense nella vita di tutti i giorni. Nuove responsabilità o nuovi incarichi (es. diventare genitori o iniziare un nuovo lavoro), eventi non controllabili (es. un incidente), dubbi o preoccupazioni; tutti eventi che quotidianamente, in modo proattivo e funzionale riusciamo a fronteggiare. Tuttavia, può accadere che alcune condizioni di malessere fisico e psicologico risultino perturbanti ed intense, non gestibili o risolvibili nel giro di poco tempo, soprattutto nell’ambito lavorativo.

La capacità di fronteggiare l’evento richiede una forte richiesta di adattamento e dispendio energetico da parte del singolo soggetto, che si trova a rispondere così in modo disfunzionale all’ambiente circostante.  

È proprio in queste situazioni che lo stress da positivo si trasforma in stress negativo tendendo a cronicizzarsi nel tempo. Dai un’occhiata all’immagine sottostante. Cosa succede quando si ‘supera il limite’ e la situazione tende a cronicizzarsi? 

Stress lavoro correlato e sindrome da burnout
Stress Curve By Yerkes and Dodson, 1908.

Quando lo stress lavoro correlato si cronicizza. Che cos’è il burnout? 

In ambito lavoro si sente spesso parlare di sindrome del burnout. Il termine ‘burnout’ può essere tradotto con la parola ‘bruciarsi’ o ‘esaurirsi’. Il burnout è il risultato di uno stress cronico, un deterioramento professionale, una condizione di fatto invalidante che può colpire tutte le categorie di lavoratori, soprattutto professionisti sanitari e figure assistenziali (qualcuno ricorda le vicende sugli infermieri durante il Covid-19?) 

La condizione di burnout può compromettere in modo significativo il nostro modo di ‘funzionare’ e di rispondere all’ambiente ed avere ripercussioni significative sulla nostra vita e sui nostri comportamenti.  

Ma attenzione, nel 2019 l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha riconosciuto il burnout come un fenomeno occupazionale, una sindrome associata al contesto lavorativo, non una malattia. Inoltre, non esisterebbe una diretta correlazione fra stress, performance e conseguente condizione di burnout, il quale risulterebbe la risultanza della percezione e del vissuto di ciascun individuo. Di conseguenza, alcune condizioni o situazioni lavorative possono risultare fortemente stressanti per alcuni, ma non fortemente stressanti per altri.

Quali sono le caratteristiche del burnout sul lavoro? 

Una serie di sintomi quali affaticamento, delusione, logoramento e improduttività che sfociano in prostrazione e disinteresse per la propria attività professionale quotidiana. Ma anche distacco mentale dal proprio impiego, atteggiamento di indifferenza e cinismo verso destinatari e colleghi dell’attività lavorativa, a cui si aggiunge una ridotta efficacia professionale 

Inoltre, relativamente alla routine quotidiana, sussistono fenomeni di resistenza al lavoro e al cambiamento, mancanza di iniziativa, assenteismo, infelicità, pianto frequente, irritabilità, nervosismo, senso di colpa, fallimento, sentimenti di rabbia etc. In casi estremi il burnout può contribuire all’insorgenza di comportamenti disfunzionali come abuso di alcool o altre dipendenze.

Quali sono le cause dell’insorgenza del burnout sul lavoro?

  • Fattori individuali (es. incapacità di gestire o risolvere problemi, incapacità di lavorare in team, introversione…) 
  • Fattori ambientali (es. Ambiente di lavoro corrosivo, cattiva gestione o suddivisione delle attività, inadeguato supporto ai lavoratori…) 
  • Fattori relazionali (es. Problemi relazionali con i colleghi, capo o clienti, conflitti sul lavoro…) 

Come faccio a sapere se soffro di stress lavoro correlato o sindrome da burnout?

È davvero difficile riuscire a distinguere una forte condizione di stress di lavoro correlato da una condizione di burnout. Ancora più difficile è riuscire a identificare il momento preciso dell’insorgenza della sindrome del burnout. Il burnout insorge in modo subdolo, insidioso, e non ha confini netti. Ci sono, tuttavia, una serie di caratteristiche e di fasi temporali che possono aiutarci a delinearla. Oltre le caratteristiche e sintomi sopra descritti, sussistono quattro fasi che accompagnano l’insorgenza del burnout. 

Le quattro fasi del burnout:

  • La prima fase: entusiasmo idealistico verso il lavoro. Questa fase è a caratterizzata da aspettative e obiettivi irrealistici, sostenuti da forti motivazioni (raggiungere una stabilità lavorativa, esercitare controllo sugli altri, percezioni di potere e prestigio…) e dipendenza da lavoro con tendenza al sacrificio.  
  • La seconda fase: stagnazione. In questa fase il soggetto sperimenta la delusione delle aspettative facendo emergere la differenza fra realtà sperata e realtà attuale.
  • La terza: frustrazione. Questa fase si caratterizza per la perdita valoriale ed il senso di inutilità. Sopraggiungono sentimenti di rabbia verso colleghi, referenti o attività. 
  • La quarta fase: disimpegno. L’ultima fase è caratterizzata dalla perdita totale di entusiasmo, apatia, disinteresse ed evitamento delle responsabilità. È qui che possono insorgere problemi più gravi come la depressione o altre disfunzioni. È davvero difficile riuscire a distinguere una forte condizione di stress di lavoro correlato da una condizione di burnout. Ancora più difficile è riuscire a identificare il momento preciso dell’insorgenza della sindrome del burnout. Il burnout insorge in modo subdolo, insidioso, e non ha confini netti. Ci sono, tuttavia, una serie di caratteristiche e di fasi temporali che possono aiutarci a delinearla.

Cosa posso fare se penso di essere in una situazione di burnout sul lavoro? 

La parola d’ordine è prevenzione. Non è consigliabile aspettare l’insorgenza di sintomi fisici o psicologici invalidanti, ma è auspicabile intervenire sul problema in fase di incubazione ponendo attenzione ai primi campanelli d’allarme. Anche il prendersi cura di sé può configurarsi come un valido aiuto nella prevenzione dello stress e nell’insorgenza del burnout da lavoro. Semplici attività e capacità di autogestione dell’equilibrio vita privata-vita professionale ne sono un esempio (prendersi del tempo per coltivare le proprie passioni, fare esercizio fisico, praticare mindfulness o esercizi di respirazione, staccare la spina etc.) Quasi certamente un adeguato supporto psicologico e un percorso di terapia si prefigurano come strumenti d’élite per supportare la persona nelle varie fasi di prevenzione e di cura. 

Psicologa, consulente Risorse Umane e professionista della salute mentale. Decennale esperienza maturata nel settore della Psicologia del Lavoro e delle Organizzazioni. Iscrizione all'Albo degli Psicologi del Lazio (n° iscrizione 27830), attualmente studentessa in Terapie Brevi.