Pensieri Ossessivi sul Lavoro: Cosa Sono e Come Gestirli
- Cosa Sono i Pensieri Ossessivi
- Le Cause dei Pensieri Ossessivi
- Correlazione fra Pensieri Ossessivi, Ansia, Depressione e DOC
- I Pensieri Ossessivi più Comuni
- I Pensieri Ossessivi più Comuni in Ambito Lavorativo
- Pensieri Ossessivi e Soluzioni Disfunzionali
- Come Difendersi dai Pensieri ossessivi con le Terapie Brevi
- Conclusioni
Forse ti starai chiedendo “perché faccio pensieri bizzarri e insoliti durante la giornata?” oppure “perché penso e ripenso a situazioni del passato o faccio dei pensieri che anticipano il futuro in modo catastrofico?” I pensieri ossessivi sono un fenomeno comune e possono influenzare negativamente la nostra qualità della vita. In questo articolo esploreremo cosa sono, le loro cause, come si correlano con ansia, depressione e disturbo ossessivo-compulsivo (DOC), quali sono i pensieri ossessivi più comuni, sia in generale che sul lavoro. Ma la domanda più frequente è: posso imparare a gestire i pensieri ossessivi? La risposta è: SI. Continua la lettura.
Che Cosa Sono i Pensieri Ossessivi
I pensieri ossessivi sono idee, immagini o impulsi ricorrenti e indesiderati che invadono la mente, causando ansia e disagio. Questi pensieri sono spesso intrusivi e difficili da controllare, anche se la persona riconosce che sono irrazionali o esagerati. I pensieri ossessivi possono riguardare una vasta gamma di argomenti, come la paura di contaminazione, il dubbio persistente, o preoccupazioni riguardo alla sicurezza di sé stessi e degli altri. Questi tipi di pensieri non sono sempre invalidanti, ma lo diventano quando sono patologici, ricorrenti e investono più ambiti della vita.
Le Cause dei Pensieri Ossessivi
Le cause dei pensieri ossessivi possono essere molteplici e variano da persona a persona. Alcuni fattori comuni includono:
- Stress e Ansia: Situazioni stressanti o livelli elevati di ansia possono scatenare pensieri intrusivi.
- Esperienze traumatiche: Eventi traumatici possono lasciare una traccia duratura nella mente, manifestandosi come pensieri ossessivi.
- Predisposizione genetica: Una storia familiare di disturbi d’ansia o DOC può aumentare la probabilità di sviluppare pensieri ossessivi.
- Condizioni neurologiche: Alcune condizioni neurologiche e squilibri chimici nel cervello sono associati a pensieri ossessivi.
- Modelli di pensiero: Certi schemi di pensiero negativi e abitudini cognitive possono perpetuare l’insorgenza di pensieri ossessivi.
Correlazione fra pensieri ossessivi, ansia, depressione e DOC
Esiste una stretta correlazione tra pensieri ossessivi, ansia, depressione e DOC. I pensieri ossessivi sono un sintomo centrale del DOC, un disturbo in cui le ossessioni portano a comportamenti compulsivi nel tentativo di alleviare l’ansia causata dalle ossessioni (es. Controllare di aver chiuso il gas più volte, lavarsi ripetutamente le mani, pregare in continuazione etc.) Anche chi soffre di ansia e depressione può sperimentare pensieri ossessivi, che possono amplificare i sintomi dei disturbi sottostanti e peggiorare la qualità della vita.
- Ansia: I pensieri ossessivi possono aumentare l’ansia, creando un circolo vizioso in cui l’ansia li alimenta e viceversa.
- Depressione: La presenza continua di pensieri ossessivi può contribuire a sentimenti di impotenza e disperazione, tipici della depressione.
- DOC: Nel DOC, i pensieri ossessivi sono accompagnati da compulsioni, azioni ripetitive eseguite per ridurre l’ansia causata dalle ossessioni.
Quali sono i pensieri ossessivi più comuni
I pensieri ossessivi possono variare ampiamente, ma alcuni dei più comuni includono:
- Paura della contaminazione: Paura intensa di germi, sporco o contaminazione che porta a lavaggi frequenti delle mani o pulizie compulsive.
- Dubbio persistente: Preoccupazioni costanti di aver fatto o non fatto qualcosa correttamente, come chiudere la porta o spegnere la stufa.
- Pensieri aggressivi: Paura di fare del male a sé stessi o agli altri, nonostante l’assenza di un desiderio reale di commettere tali azioni.
- Preoccupazioni sessuali: Pensieri intrusivi riguardo a comportamenti sessuali inappropriati o immorali.
- Ordine e simmetria: Necessità di avere oggetti in un certo ordine o disposizione simmetrica.
I Pensieri Ossessivi più Comuni in Ambito Lavorativo
Anche sul lavoro, i pensieri ossessivi possono manifestarsi e influenzare la performance e il benessere. Alcuni esempi in ambito lavorativo:
- Paura di commettere errori: Preoccupazioni eccessive riguardo a possibili errori che potrebbero compromettere il proprio lavoro o carriera.
- Preoccupazioni relative alla performance: Ansia costante di non essere abbastanza bravo o di non soddisfare le aspettative.
- Senso di controllo: Necessità di controllare ogni dettaglio del lavoro, temendo che delegare compiti possa portare a errori.
- Conflitti interpersonali: Pensieri ripetitivi riguardo a disaccordi o tensioni con colleghi o superiori.
- Immagini mentali intrusive: Pensieri intrusivi di scenari catastrofici relativi al proprio lavoro o alle conseguenze delle proprie azioni.
Pensieri Ossessivi sul Lavoro e Tentate Soluzioni Disfunzionali
Sul lavoro, i pensieri ossessivi possono diventare particolarmente problematici, portando a comportamenti e strategie di coping che, anziché risolvere il problema, lo peggiorano. Secondo G. Nardone e P. Watzlawick (1990), le “tentate soluzioni disfunzionali” sono comportamenti ripetitivi e inadeguati che le persone adottano per cercare di gestire i loro pensieri ossessivi. Ad esempio:
- Controllo eccessivo: Tentare di controllare ogni dettaglio del proprio lavoro può inizialmente sembrare una soluzione, ma può portare a stress e inefficienza maggiore.
- Evitamento: Evitare situazioni o compiti che potrebbero innescare pensieri ossessivi può ridurre l’ansia a breve termine, ma limita le opportunità di crescita e di sviluppo professionale.
- Perfezionismo: Cercare la perfezione in ogni aspetto del lavoro può sembrare un modo per evitare errori, ma può aumentare significativamente lo stress e l’ansia.
- Richiesta di rassicurazioni o di aiuto: Chiedere costantemente conferma o aiuto ai colleghi o ai superiori può temporaneamente alleviare l’ansia, ma rafforza la dipendenza dagli altri e riduce la fiducia in sé stessi.
- Parlare del problema: Parlare in continuazione del problema con amici o famigliari, anche in questo caso può alleviare temporaneamente l’ansia, ma rafforza il problema nel lungo termine.
Anziché risolvere il problema, queste azioni non fanno altro che mantenerlo invariato o, addirittura, peggiorarlo. Per interrompere le soluzioni disfunzionali, è necessario riconoscere e modificare i comportamenti che alimentano il ciclo dei pensieri ossessivi, adottando strategie più funzionali e costruttive.
Difendersi dai Pensieri Ossessivi con le Terapie Brevi
È possibile trattare i pensieri ossessivi nel lavoro e riuscire a gestirli? La riposta è: SI. Le Terapie Brevi offrono un approccio efficace per trattare i pensieri ossessivi in ambito lavorativo. Questi interventi si concentrano su tecniche specifiche per interrompere i modelli di pensiero disfunzionali e promuovere cambiamenti rapidi. Alcune strategie delle Terapie Brevi includono:
- Posticipazione del pensiero: Posticipare i pensieri ad un preciso momento della giornata, piuttosto che tentare di cancellarli del tutto.
- Limitare il Controllo Eccessivo: Stabilire limiti chiari su quanto tempo ed energia dedicare al controllo, riducendo gradualmente questo tipo di attività.
- Affrontare l’Evitamento: Iniziare ad affrontare gradualmente le situazioni temute piuttosto che evitarle.
- Interrompere le lamentele o la condivisione del problema con altre persone.
Attenzione! Affidati ad un professionista per l’esecuzione di queste tecniche. Le Terapie Brevi offrono soluzioni pratiche e concrete per gestire i pensieri ossessivi sul lavoro, ma è bene seguirne l’applicazione con criterio.
Conclusioni
I pensieri ossessivi possono avere un impatto significativo sulla nostra vita quotidiana e sulla nostra salute mentale. Riconoscerli e comprenderli è il primo passo per gestirli. Se i pensieri ossessivi diventano debilitanti, è importante cercare l’aiuto di un professionista della salute mentale, che può fornire strategie e trattamenti efficaci per affrontare e ridurre l’impatto sulla vita quotidiana.